A sta per assenza. A volte - ma non sempre- è piacevole pensare che altre persone forse parlano di voi quando non siete presenti, che siete oggetto di una conversazione che non avete pilotato su di voi e la cui evoluzione dipende dalla vostra assenza. E' quello che accade alle celebrità. E ai morti. Possono essere gli animatori di una festa senza mai nemmeno farvi apparizione. Per coloro che non sono nè celebri nè morti, al fondo dell' anelito di essere assenti è la speranza che si sentirà la loro mancanza. Far sentire la propria mancanza viene commisurato all' essere amati. Vero, non essere il destinatario attivo o vivo di ciò che qualcuno desidera ardentemente può sembrare un ben misero destino. Ma non richiede alcuno sforzo. Statevene lì e interferirete con l' amore che potrebbe essere essere vostro; morite, e dischiuderete uno spazio tutto per voi.
Da L' ALFABETO DI UN POETA, MARK STRAND, a cura di Damiano Abeni. EDIZIONI L'OBLIQUO
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