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BUT NONE OF IT'S TRUE
BUT NONE OF IT' S TRUE
"... my poetry — well, I leave that to you. "
"... my poetry — well, I leave that to you. "
domenica 27 novembre 2011
MARK STRAND SELF PORTRAIT
|
sabato 26 novembre 2011
THE PREDICTION / PROFEZIA Mark Strand, trad. A, Pancirolli
La notte che la luna andò alla deriva sullo stagno,
mutando l' acqua in latte, e sotto
i rami degli alberi, gli alberi azzurri,
camminava una ragazza, e per un istante
il futuro la raggiunse:
pioveva sulla tomba del marito, pioveva
sui prati dei figli, aria fredda
le riempiva la bocca, sconosciuti traslocavano nella sua casa,
nella sua stanza un uomo scriveva una poesia, la luna che vi vola dentro,
una donna passeggia sotto gli alberi, pensa alla morte,
pensa all' uomo che la pensa, e il vento soffia più forte
e rapisce la luna lasciando la pagina nera.
/the-prediction-by-mark-strand/
mutando l' acqua in latte, e sotto
i rami degli alberi, gli alberi azzurri,
camminava una ragazza, e per un istante
il futuro la raggiunse:
pioveva sulla tomba del marito, pioveva
sui prati dei figli, aria fredda
le riempiva la bocca, sconosciuti traslocavano nella sua casa,
nella sua stanza un uomo scriveva una poesia, la luna che vi vola dentro,
una donna passeggia sotto gli alberi, pensa alla morte,
pensa all' uomo che la pensa, e il vento soffia più forte
e rapisce la luna lasciando la pagina nera.
/the-prediction-by-mark-strand/
sabato 19 novembre 2011
Dreamers Rise: Found in translation (Mark Strand)
Dreamers Rise: Found in translation (Mark Strand): Who cares if old age comes, what is old age? Your shoulders are holding up the world and it's lighter than a child's hand. Wars, famine, fa...
You must look for them
under the drop of wax that buries a word in a book
or the name at the end of a letter
that lies gathering dust.
Look for them
near a lost bottlecap,
near a shoe gone astray in the snow,
near a razorblade left at the edge of a clif
MARK STRAND traduce CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE
The Onset of Love
The hammock between two mango trees
swayed in the sunken world.
It was hot, windless.
Above was the sun,
between were leaves.
It was broiling.
And since I had nothing to do, I developed a passion for the legs of the laundress.
One day she came to the hammock,
curled up in my arms,
gave me a hug,
gave me her breasts
that were just for me.
The hammock turned over,
down went the world.
And I went to bed
with a fever of forty degrees.
And a giant laundress with giant breasts was spinning around in the greenness of
space.
Dawn
The poet rode the trolley drunk.
The sun came up behind the yards.
The small hotels slept very sadly.
The houses too were drunk.
Everything was a total wreck.
Nobody knew that the world was going to end
(only a child did but kept it quiet),
that the world was going to end at 7:45.
Last thoughts! Last telegrams!
Joe who listed pronouns,
Helen who loved men,
Sebastian who ruined himself,
Arthur who never said anything,
set off for eternity.
The poet is drunk, but
he hears a voice in the dawn:
Why don't we all go dancing
between the trolley and the tree?
Between the trolley and the tree
dance, brothers!
Even without music
dance, brothers!
Children are being born
with so much spontaneity.
Love is fantastic
(love and what it produces).
Dance, brothers!
Death will come later
like a sacrament.
Mark Strand Ottantanovenuvolepiùuna: Carlos Drummond de Andrade R...
Mark Strand Ottantanovenuvolepiùuna: Carlos Drummond de Andrade R...: Carlos Drummond de Andrade Residue From everything a little remained. From my fear. From your disgust. From stifle...
MARK STRAND, MOON , traduzione A. Pancirolli
Open the book of evening to the page...
Apri il libro della sera alla pagina
dove la luna, sempre la luna, appare
tra due nuvole, così piano che sembrerà
siano trascorse ore prima di arrivare alla prossima pagina
dove la luna, più luminosa adesso, apre un sentiero
per portarti via da ciò che hai conosciuto
tra quei luoghi dove quel che desideravi si avvera,
la sua sillaba solitaria come una frase in equilibrio
sul ciglio del significato, nell' attesa di pronunciare il suo nome
ancora una volta ed alzi gli occhi dalla pagina
chiudi il libro, e senti ancora come era
essre in quella luce, quel subitaneo paradiso di suono.
Apri il libro della sera alla pagina
dove la luna, sempre la luna, appare
tra due nuvole, così piano che sembrerà
siano trascorse ore prima di arrivare alla prossima pagina
dove la luna, più luminosa adesso, apre un sentiero
per portarti via da ciò che hai conosciuto
tra quei luoghi dove quel che desideravi si avvera,
la sua sillaba solitaria come una frase in equilibrio
sul ciglio del significato, nell' attesa di pronunciare il suo nome
ancora una volta ed alzi gli occhi dalla pagina
chiudi il libro, e senti ancora come era
essre in quella luce, quel subitaneo paradiso di suono.
domenica 13 novembre 2011
MARK STRAND, THE END / LA FINE traduzione A. Pancirolli
Non ogni uomo conosce cosa canterà alla fine
guardando il molo e la nave che salpa, o cosa sentirà
quando sarà catturato dal ruggito del mare, immobile, alla fine
o cosa spererà quando sarà chiaro che non tornerà più.
Quando non è più tempo di potare la rosa, accarezzare il gatto,
quando il tramonto che infiamma il prato e la luna piena che lo gela
non appariranno più , nessuno conosce cosa scoprirà invece.
Quando il peso del passato poggia contro il nulla, e il cielo
non è altro che luce ricordata, e le storie di cirro
e cumulo hanno termine, e tutti gli uccelli restano sospesi in volo,
non ogni uomo conosce cosa lo aspetta, o cosa canterà
quando la nave in cui si trova scivola nel buio, alla fine.
Cfr...Originale in inglese e traduzione in lingua spagnola di E. Zeindeverger
guardando il molo e la nave che salpa, o cosa sentirà
quando sarà catturato dal ruggito del mare, immobile, alla fine
o cosa spererà quando sarà chiaro che non tornerà più.
Quando non è più tempo di potare la rosa, accarezzare il gatto,
quando il tramonto che infiamma il prato e la luna piena che lo gela
non appariranno più , nessuno conosce cosa scoprirà invece.
Quando il peso del passato poggia contro il nulla, e il cielo
non è altro che luce ricordata, e le storie di cirro
e cumulo hanno termine, e tutti gli uccelli restano sospesi in volo,
non ogni uomo conosce cosa lo aspetta, o cosa canterà
quando la nave in cui si trova scivola nel buio, alla fine.
Cfr...Originale in inglese e traduzione in lingua spagnola di E. Zeindeverger
sabato 12 novembre 2011
da IL MONUMENTO, MARK STRAND, traduzione A. Pancirolli
Un libro "scritto al futuro anteriore", destinato dallo stesso autore ad essere il suo unico e imperituro ricordo...
Or let me put it this way,. You must imagine that you are the autor of this work, that the wind is blowing from the northeast, bringing rain that slaps and spatters against your windows. You must imagine the oceans' s swash and backwash sounding hushed and muffled. Imagine a long room with a light at one end, illuminating a desk, a chair, papers. Imagine someone is in the chair. Imagine he is you...
Or let me put it this way,. You must imagine that you are the autor of this work, that the wind is blowing from the northeast, bringing rain that slaps and spatters against your windows. You must imagine the oceans' s swash and backwash sounding hushed and muffled. Imagine a long room with a light at one end, illuminating a desk, a chair, papers. Imagine someone is in the chair. Imagine he is you...
*** *** ***
Oppure, diciamo così. Devi immaginare di essere l' autore di questo libro, che il vento venga da nord-est, e porti la pioggia che schiaffeggia e schizza contro le finestre. Immagina i frangenti e la risacca dell' oceano risuonare lontano. Immagina una lunga stanza e in angolo una luce che illumina una scrivania, una poltrona, delle carte. Immagina qualcuno seduto. Immagina di essere tu...
Titolo originale The Monument, Mark Strand, 1978
2010 Fandango Libri s.r.l.
traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan
domenica 6 novembre 2011
MARK STRAND, WHAT IT WAS, II, Traduzione A. Pancirolli
Era l' inizio di una sedia;
era il divano grigio; era i muri,
il giardino, la strada sterrata; era il modo
in cui la luna in rovina le cadeva sui capelli.
Era quello, ed era di più. Era il vento che spezzava
gli alberi; era il caos ed il disordine delle nuvole, la spiaggia
ricoperta di stelle. Era l' ora che sembrava dire
che se conoscevi in quale momento davvero si era, non avresti
mai più chiesto qualcosa. Era quello. Certo era quello.
Era anche ciò che non era mai avvenuto - un momento così pieno
che quando sparì, come doveva, la tristezza non poteva
neppure contenerlo. Era la stanza che sembrava immutata
dopo così tanti anni. Era quello. Era il cappello
che lei aveva dimenticato, la penna che lei aveva lasciato sul tavolo.
Era il sole sulla mia mano. Era il calore del sole. Era il modo
in cui mi sedetti, il modo in cui aspettai per ore. Era quello. Solo quello.
WHAT IT WAS, su GOOGLE BOOK
era il divano grigio; era i muri,
il giardino, la strada sterrata; era il modo
in cui la luna in rovina le cadeva sui capelli.
Era quello, ed era di più. Era il vento che spezzava
gli alberi; era il caos ed il disordine delle nuvole, la spiaggia
ricoperta di stelle. Era l' ora che sembrava dire
che se conoscevi in quale momento davvero si era, non avresti
mai più chiesto qualcosa. Era quello. Certo era quello.
Era anche ciò che non era mai avvenuto - un momento così pieno
che quando sparì, come doveva, la tristezza non poteva
neppure contenerlo. Era la stanza che sembrava immutata
dopo così tanti anni. Era quello. Era il cappello
che lei aveva dimenticato, la penna che lei aveva lasciato sul tavolo.
Era il sole sulla mia mano. Era il calore del sole. Era il modo
in cui mi sedetti, il modo in cui aspettai per ore. Era quello. Solo quello.
WHAT IT WAS, su GOOGLE BOOK
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